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Oggi più che mai si è riscoperta l’importanza della tecnologia per lo smart working, ma non solo. Tante sono, infatti, le applicazioni delle nuove tecnologie anche alla scuola, grazie all’e-learning che permette di insegnare a distanza e, in modo particolare, usare i video nella didattica.

Già dal 2002 le scuole più avanzate usavano le piattaforme di e-learning in combinazione con la didattica tradizionale in aula e si è cominciato a parlare della figura del docente tutor. L’e-learning, infatti, ha dato spazio ad una nuova figura di docente e ad un nuovo modo di insegnare, con le seguenti caratteristiche:

  • superamento dei concetti di spazio e tempo;
  • incremento dell’interattività e costruzione di comunità di apprendimento;
  • integrazione di internet nella didattica per ampliare l’offerta di contenuti e conoscenze.

E-learning diventa, quindi, sinonimo di apprendimento informale, una forma di insegnamento apprezzato dai giovani, ma anche dagli adulti. Pensiamo, allora, anche ai motori di ricerca come fonte di conoscenza e porta aperta sul web.

E-learning e didattica: come si integrano e la formazione dei docenti

L’e-learning viene proposto oggi come elemento fondamentale che completa l’attività didattica in presenza ed è sempre più diffuso, anche se non sostituirà mai la scuola reale e l’impianto di insegnamento tradizionale. Non è tutto: l’e-learning non si può improvvisare e la sua applicazione richiede la formazione specifica dei docenti, che devono prendere confidenza con le piattaforme tecnologiche.

Superata la fase dell’e-learning 1.0, si parla ora di e-learning 2.0, legato all’importanza dell’interazione nel raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Creare un modello di scuola basato sull’e-learning richiede competenze diversificate, tanto tempo a disposizione e una grande voglia di mettersi in gioco per adottare modalità specifiche e multimodali.

Una vera sfida per la scuola italiana, ancora ancorata al modello tradizionale di classi di alunni e lezioni in presenza. Ci sono, inoltre, dei limiti tecnici e di mentalità all’introduzione dell’e-learning in tutte le scuole italiane.

Il più sentito è sicuramente proprio il limite tecnico, dato che la banda larga è ancora poco diffusa nel nostro Paese, ad eccezione delle città e non tutte le scuole hanno al loro interno un laboratorio informatico o possono offrire a tutti gli alunni un PC connesso alla rete. Non mancano neanche i limiti di natura sociale e di mentalità, dato che molti docenti sono poco disponibili all’innovazione, che cambia i meccanismi lavorativi appresi e richiede la flessibilità necessaria per lavorare in modo nuovo.

E-learning: in quali contesti funziona

Ad oggi, ogni scuola di ogni ordine e grado può utilizzare l’e-learning, sia per l’istruzione dei bambini sia per quella degli adulti, in ottica di long-life learning. Inoltre, le piattaforme di e-learning funzionano molto bene per integrare la didattica tradizionale, dato che i contenuti sono sempre disponibili e pensati per coinvolgere maggiormente gli utenti che hanno maggiori opportunità per informarsi, riflettere e interagire.

Un altro contesto in cui l’e-learning funziona molto bene sono le attività di recupero, dato che questa modalità è una valida alternativa alle lezioni private, a cui ricorrono molte famiglie.

Infine, l’e-learning e le nuove piattaforme tecnologiche sono perfette per approfondimenti multidisciplinari o in materie nuove come l’educazione alla salute, alla tutela dell’ambiente, la prevenzione delle malattie o altre attività richieste a livello istituzionale, ma che oggi non hanno ancora spazi propri per essere trattate.

Agenda digitale e le piattaforme di e-learning

Sul sito di Agenda Digitale si parla molto di tecnologie applicate anche all’ambito dell’insegnamento e, nel dettaglio, sono proposte le migliori piattaforme per e-learning disponibili nel mondo. Vediamo quali sono.

Khan Academy: creata nel 2006 è un’organizzazione no profit che offre corsi gratuiti e lezioni, che vengono caricate sul portale YouTube dedicato.

Coursera: nasce nel 2011 ad opera di due professori dell’Università di Stanford e coinvolge un centinaio di università, permettendo di conseguire certificati ufficiali tramite iscrizione e pagamento ad una apposita piattaforma.

Udacity: nasce nel 2011 e propone corsi in video lezioni con test di valutazione e permette, a pagamento, di ottenere attestati di frequenza ufficiali.

EdX: è la piattaforma di e-learning dell’Università di Hardvard negli USA e, proprio come Udacity, offre video-lezioni, test di valutazione e rilascia certificati di frequenza.

Iversity: ha sede a Berlino e offre corsi di tipo MOOC a livello Europeo.

Il video streaming on demand per l’e-learning

Il modello di apprendimento dei sistemi di e-learning è basato sui video streaming on demand, in particolare su YouTube. Si tratta di una modalità che permette di raggiungere migliaia di utenti grazie alla semplice connessione Internet e PC e di integrare e completare il processo di apprendimento. Anche i test di valutazione avvengono online, in modo semplice e intuitivo per docenti e alunni.

La piattaforma di e-learning più conosciuto è Moodle, creata nel 2002 da Martin Dougiamas e che permette di scaricare anche il codice sorgente del servizio, per la completa personalizzazione e l’integrazione con altri sistemi. Anche il questo caso si carica il video come allegato della lezione o come collegamento a provider esterni, quali YouTube.

Proprio le video lezioni sono la caratteristica fondamentale dell’insegnamento a distanza, dato che permettono di raggiungere un ampio pubblico. In particolare si usano video on demand, ossia registrati e distribuiti da canali specifici come YouTube. Ad oggi i sistemi di streaming per la rete Internet più usati sono:

  • HTTP Live Streaming di Apple (HLS)
  • MPEG Dynamic Adaptive Streaming over HTTP (MPEG-DASH).

Si tratta di due sistemi per condividere audio e video e indicizzare anche più versioni del filmato, codificare con risoluzione e qualità differenti e scaricare dai browser, che decidono in autonomia la qualità dei video da utilizzare. Tutto questo ha portato alla crescita del traffico video sul web e secondo il rapporto Cisco questo passerà dal 73% del 2016 all’82% del 2021, anche e soprattutto grazie alla diffusione dell’e-learning nella didattica.

Conclusioni

La scuola del futuro si trova, quindi, ad affrontare una importante fase di cambiamento, che renderà i video e l’e-learning protagonisti della didattica. Per questo, tuttavia, è richiesto un cambiamento di mentalità da parte dei docenti e delle istituzioni, cambiamento che deve cominciare da ciascuno di noi a partire da questo 2020.

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